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Fabio Guerreschi è laureto in sociologia all’Università di Trento ed è un giornalista del quotidiano ‘La Provincia’ di Cremona. E’ appassionato di metal, rock, blues e… dintorni, di fantascienza e di letteratura americana. Mail: fabio.guerreschi26@gmail.com Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=100008920786679 Instagram: https://instagram.com/fabioguerreschi/
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Ieri è morto a 89 anni B.B. King, nato tra gli ultimi, ma morto da re. Una leggenda del blues, capace di influenzare la storia della musica del secolo scorso e di moltissimi chitarristi che l’hanno preso come modello stilistico ed esempio di efficacia. La sua tecnica alla chitarra era raffinata e al contempo incisiva e in poche note disegnava un mondo e un modo di essere.
Ecco come viene descritta la sua abilità alla ‘sei corde’ nel libro curato da Rusty Cutchin Guitar Heroes:
Musicista che ha fatto diventare di moda il blues, B.B. King è anche il suo ambasciatore nel mondo. Il suo stile solido e maturo si fa sentire per tutto il pianeta. Trova spunti nel blues del Mississippi di Elmore James e Muddy Waters, nel blues di Chicago di Buddy Guy e Magic Sam, e nel blues della West Coast di T-Bone Walker e Lowell Fulsom, tutti filtrati dal suo caratteristico vibrato nelle frasi che fluiscono dalla sua amata Gibson ES-355, soprannominata Lucille. Il suo senso del blues è totale e istintivo, e i licks si congiungono senza fratture con le linee vocali o il fraseggio dei fiati, sempre negli intervalli in cui si prende il respiro durante la canzone.
Fabio Guerreschi
18 Maggio 2015
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Commenti all'articolo
michele
2015/05/28 - 10:49
Un vero mito.
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