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Bolero di Ravel in una coreografia di Michele Merola
Mercoledì 16 marzo il Teatro Ponchielli ha avuto l'occasione di ospitare il rinomato coreografo Michele Merola e la sua compagnia MM Contemporary Dance. Nel pomeriggio, durante le prove generali dello spettacolo, si è reso disponibile a condividere la propria esperienza di coreografo e di ballerino. Il filo conduttore dell'incontro sono state le domande dei giovani che hanno aderito all'iniziativa.
Perché vi siete ispirati al Bolero?
Ho sempre sognato di mettere in scena il Bolero, in particolare da quando, all'età di 9 anni, ho visto il bolero di Bejart di Luciana Savignano alla tv. Ho deciso però di allontanarmi dalle immagini del ballerino sul tavolo rotondo lanciato dalla Savignano, optando per l'utilizzo di una struttura "a fisarmonica". È molto più di un oggetto scenico, è parte integrante della coreografia. Può assumere diversi significati, dall'ostacolo da superare al muro che protegge ed ingloba i ballerini.
Perché ha deciso di interpretare l'opera in chiave amara, evidenziando il male di vivere e il dolore?
Gran parte del componimento coreografico nasce dalla visione della vita quotidiana, da un qualcosa di vero, sentito dal coreografo. Credo che, in generale, gli episodi più drammatici siano quelli che emergono maggiormente nell'espressione artistica, ed è per questo che la spinta del vissuto personale tende ad evidenziare le difficoltà e l'amarezza della vita. Inoltre, nel mio caso, la danza e anche una lettura del mondo che ci circonda, è un rimando la cronaca odierna.
Che cosa si intende per la metà dell'ombra?
Si tratta di un pezzo elaborato per quattro uomini che tende ad esprimere la parte nascosta in ciascuno di noi. Si intende quella parte oscura e celata che teniamo per noi stessi e non vogliamo mostrare agli altri.
La compagnia sempre concentrato esclusivamente sulla danza contemporanea?
La compagnia, a livello coreografico, si concentra esclusivamente sulla danza contemporanea, anche se è fortemente influenzata da una base classica.
Quali sono le caratteristiche essenziali in un ballerino?
Gli elementi necessari in un ballerino oggi sono diversi da quelli che venivano ricercati in passato quando la prima qualità era il fisico. Io principalmente cerco un ballerino che sia versatile, intelligente, che abbia voglia di fare. In questo momento la compagnia è composta da sette ballerini, ciascuno molto diverso dall'altro. Li ho notati perché c'è un qualcosa in loro che mi ha colpito immediatamente, una luce particolare. Sono quei ballerini che si notano anche in lezione con trenta quaranta persone, non perché siano i più bravi, ma perché è evidente che hanno tanto da trasmettere.
Reika Babbini, Chiara Bernabè, Martina Bettoni, Giulia Cerfeda, Alessia Chiavone
29 Marzo 2016
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