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Il tennista serbo Novak Djokovic
Il tennista serbo Novak Djokovic conferma il suo dominio sul circuito ATP con la quarta doppietta in carriera Indian Wells-Miami, ormai una dolce abitudine da ben tre anni di fila. Un cammino, come sempre più spesso capita, perfetto fino alla finale: nessun set perso e mai veramente in difficoltà. Non si sottrae alla legge del più forte neppure Kei Nishikori, autore a sua volta di un grandissimo torneo e miracolato nei quarti con Monfils con 5 match point annullati. Il giapponese vede sfumare così il suo primo trionfo in un 1000, ma con molti meno rimpianti rispetto alla finale persa a Madrid da Nadal, in cui fu costretto al ritiro dopo aver dominato a lungo ed aver comandato con set e break di vantaggio.
Il 6-3 6-3 col quale Nole firma la settima vittoria su Nishikori alla sfida numero nove non è altro che la logica conseguenza di un dominio totale, ammirato per tutto il torneo senza neanche esser costretto a pigiare sull’acceleratore al massimo per avere la meglio di avversari sì forti, ma di varie categorie inferiori. La sedicesima vittoria consecutiva a Miami (42 in totale raggiungendo Sampras al terzo posto tra i più vincenti nel torneo) gli consente di tenere aperta la striscia di 22 successi consecutivi in un 1000 dopo lo stop con Federer a Cincinnati. Un cannibale, come dimostrano le quattordici finali di fila in eventi di questa categoria (con l'eccezione di Madrid, in cui non era al via). Un divario con i top10 sempre più ampio come dimostrano le dodici affermazioni consecutive: il titolo numero 63 è solo di contorno per ulteriori pagine di storia da scrivere.
Dopo un iniziale scambio di break, nella fase centrale del set si assiste ad una girandola di tre break consecutivi con Djokovic che prima scappa 4-2 senza però affondare il colpo e permettendo a Nishikori di rientrare in parità (teorica) sul 4-3. Nell’ottavo gioco arriva il break definitivo che porta il belgradese a servire per il set, e stavolta il serbo non concede ulteriori chance a Nishikori e dopo 35 minuti chiude in suo favore la prima frazione per 6-3 tenendo a zero il nono gioco.
Nel secondo set Nishikori si complica la vita sin da subito commettendo un grave doppio fallo sul 30-15 del game d’apertura che gli costa l’immediato break. Djokovic custodisce egregiamente il vantaggio cumulato e prova a raddoppiare nel settimo game, ma Nishikori è bravo a cancellare la palla break ed accorciare sul 3-4. La festa, come era intuibile, è solo rimandata di qualche gioco quando Djokovic col quinto break del suo match in nove turni di risposta inchioda con un ulteriore 6-3 il punteggio che manda i titoli di coda di una finale senza storia.
di Agnese Bertoletti Riccardo Mascarini
09 Aprile 2016
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