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La vucciria di Renato Guttoso
Immerso nelle campagne della bassa cremonese, Pescarolo ed Uniti ha ospitato il primo di quattro incontri dedicati al tema del cibo. La biblioteca del paese ha organizzato un questionario per decretare la tematica che suscitasse maggiore interesse tra i cittadini. La risposta è stata chiara: la sala Camozzi della Cassa Padana si è affollata. L’argomento della serata era il seguente: “Carne rossa sotto accusa: innocente o colpevole?”. Ospiti dell’evento il noto medico veterinario Giancarlo Belluzzi e la dottoressa Salvo, che con la loro brillante competenza sono riusciti ad arrivare dritti al punto con semplicità e precisione. L’incipit è stato presentato dalla dottoressa con la descrizione di un famoso quadro di Renato Guttuso. “La Vucciria”, immagine rappresentativa per il tema trattato. Raffigura un mercato di Palermo: luogo dove è possibile comprare tutto ciò di cui si ha bisogno. Il termine “vucciria” è entrato a far parte del dialetto palermitano con il significato di “confusione”. I colori utilizzati non alludono, come si può credere, ad uno scenario di vita, ma simboleggiano il clima di violenza e morte della Sicilia degli anni Settanta. A dimostrazione di questo, numerose sono le allegorie: dal pescivendolo che impugna la spada del pesce, al macellaio che brandisce il coltello come fosse un pugnale fino ad arrivare alle persone che non si rivolgono nemmeno lo sguardo; questi elementi attribuiscono al dipinto l’appellativo di “Quadro Nero”. Le parole della Dott.ssa “ la vita è una strettoia , dove non c’è via di fuga” descrivono al meglio il significato del quadro. L’esperto è successivamente entrato nel vivo del discorso, specificando che la carne rossa non è colpevole, ma semplicemente un imputato. Il rischio zero non esiste, qualsiasi tipo di cibo è pericoloso e spetta al consumatore compiere scelte responsabili. Il mondo chiede più cibo a prezzi più accessibili, con una buona qualità garantita, quindi nessuno è esente da colpe. L’agricoltura si sta modificando, la maggior parte della produzione agricola è oggi destinata al consumo umano diretto, una buona percentuale all’alimentazione agricola e il 3% agli usi energetici - industriali. La carne rossa, alimento essenziale per una dieta completa, non è cancerogena, finché si rispettano determinati criteri. I problemi sorgono con alcuni tipi di cottura, come l’ eccessiva permanenza della carne sulla brace, che provoca uno strato di bruciatura nella quale sono presenti tossine cancerogene che disturbano le cellule, soprattutto quelle dell’intestino. Un altro rischio è la frequenza di consumo e l’aggiunta di sostanze conservanti antibatteriche, che vengono usate per mantenere basso il livello di contaminazione della carne. Le raccomandazioni dell’esperto sono di moderare l’uso dei salumi e non superare le 3/4 consumazioni di carne a settimana. In Italia esiste una ricerca sistematica del problema alimentare, si va infatti ricercando i pericoli all’interno degli alimenti, tentando di bloccare le sostanze non a norma. L’Authority di Parma (EFSA) lavora a questo scopo, in cui opera lo stesso Dott. Belluzzi. Il sistema è complesso, ma efficace, condotto su basi scientifiche e trasparenti, per mantenere una popolazione sana e in crescita. Presenta, inoltre, una divisione in ruoli specifica: chi valuta non è colui che gestisce; il produttore è quindi il primo responsabile. "Fidiamoci e mangiamo in tranquillità" afferma il medico veterinario, concludendo l’incontro e invitando il pubblico a partecipare ai prossimi incontri legati al tema del cibo.
Reika Babbini, Alessia Chiavone, Silvia Tirico (3^A linguistico)
10 Maggio 2016
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